INIZIATIVE DI INNOVAZIONE A SOSTEGNO E RILANCIO DELLE ATTIVITÀ DEL COMMERCIO IN AREE URBANE ATTRAVERSO IL RECUPERO DI SPAZI SFITTI
Obiettivo principale dell’Avviso è, quindi, la rivitalizzazione e rigenerazione dei centri urbani caratterizzati da indebolimento dell’offerta commerciale attraverso il riuso di spazi sfitti e dismessi di piccola dimensione da realizzarsi incentivando e rilanciando le attività commerciali, del turismo e dell’artigianato di servizi ripensando gli spazi pubblici in chiave integrata anche al fine di consentire il miglioramento della qualità della vita delle comunità che vi gravitano e una maggiore attrattività nei confronti dell’esterno.
Le finalità dell’intervento regionale, da perseguire tramite la realizzazione di progetti in partenariato pubblico privato all’interno dei Distretti Urbani del Commercio (di seguito DUC).
AREE DI INTERVENTO E DURATA PROGETTI
I progetti dovranno essere articolati in uno o più dei seguenti interventi che dovranno caratterizzarsi per un adeguato livello di innovazione tecnologica, organizzativa e di processo:
- Promozione e gestione della ricollocazione di spazi commerciali di vendita al dettaglio e artigianali di servizi sfitti
- Ristrutturazione degli spazi commerciali o di servizi sfitti o dismessi e interventi volti a migliorare la funzionalità, l’accessibilità e l’impatto visivo delle aree attigue ad uso pubblico
- Animazione e marketing
I progetti devono coprire almeno due delle aree di intervento sopra elencate per risultare ammissibili alla successiva fase di negoziazione.
Gli interventi previsti nei progetti dovranno avere una durata minima di 12 mesi e una durata massima di 24 mesi.
DOTAZIONE FINANZIARIA ED ENTITÀ DEI PROGETTI E DEL CONTRIBUTO REGIONALE
La dotazione finanziaria ammonta a complessivi € 3.250.000,00. Su tale dotazione complessiva la quota del 10% pari a € 325.000,00 è considerato riserva premiale da assegnare secondo le modalità previste.
È ammesso per ogni Comune capofila dei DUC un progetto complessivo di dimensione minima di € 40.000,00 con un contributo regionale a fondo perduto (esclusivamente a copertura di spese di investimento) fino a un massimo del 50% destinato ai soggetti beneficiari.
Il contributo regionale non potrà eccedere l’importo massimo di € 100.000,00.
La riserva premiale del 10% della dotazione finanziaria sarà utilizzata nella successiva fase negoziale dal Comitato di progetto per finanziare l’estensione dei progetti approvati con ulteriori azioni, coerenti con quanto previsto dai criteri previsti dalla presente misura, fino ad un massimo di ulteriori € 30.000,00 di contributo per ciascun progetto. A tale incremento in fase negoziale possono essere destinati anche eventuali residui derivanti da un minor importo destinato ai progetti rispetto al massimale di € 100.000,00 sopra indicato.
AMBITO TERRITORIALE
I progetti dovranno svilupparsi nelle aree perimetrate all’interno del DUC Mappa Distretti Urbani del Commercio riconosciuti da Regione Lombardia ad esclusione del Comune di Milano.
SOGGETTO CAPOFILA
Il compito di capofila dei progetti, ossia di referente per i rapporti con Regione Lombardia, è affidato ai Comuni capofila dei DUC che devono valorizzare nell’ideazione e nella gestione le cabine di Regia DUC nei cui ambiti vengono realizzati i progetti. In continuità con le iniziative precedenti promosse nell’ambito dei DUC, il Comune può comunque avvalersi di altri soggetti (ad es. Associazioni e Consorzi di operatori) per il supporto tecnico attuativo di parte delle iniziative. Il Comune Capofila è tenuto ad attivare le procedure di incentivazione (bandi) a favore delle imprese di cui ai beneficiari finali dell’Avviso.
Al Comune capofila saranno riconosciuti costi di gestione, assistenza tecnica e coordinamento del Progetto nella misura del 4% delle spese ammissibili al contributo sul valore totale dei progetto (all’interno dei costi di gestione non possono essere ricomprese le spese del personale interno dedicato alla gestione del Progetto).
COMPOSIZIONE PARTENARIATO
Nel partenariato, oltre ai soggetti parte dei DUC, dovrà essere previsto il coinvolgimento delle associazioni più rappresentative di cui alla L. 580/93 del commercio, dell’artigianato e dei servizi. Dovrà essere altresì previsto il coinvolgimento dei proprietari, degli operatori immobiliari dell’area, degli amministratori condominiali e di ulteriori soggetti pubblici e privati fortemente attivi e significativi per il territorio considerato (es. grandi imprese, anche del commercio, Fondazioni, banche, etc.).
Nella fase di presentazione del progetto preliminare la costruzione del partenariato con i soggetti prima elencati non richiederà specifica formalizzazione.
La composizione del partenariato dovrà essere formalizzata nella fase di presentazione del progetto definitivo, attraverso la sottoscrizione dell’Accordo di Partenariato, con firma autografa da parte dei legali rappresentanti di tutti i soggetti facenti parte del partenariato, precisando ruolo e impegni di ciascuno.
Il progetto deve trovare la compartecipazione finanziaria e una forte corresponsabilizzazione progettuale del Comune capofila che deve necessariamente impegnarsi a verificare e adottare nei propri strumenti di programmazione e pianificazione urbana le misure necessarie per diminuire le esternalità negative nelle aree con spazi commerciali e artigianali di servizi sfitti (ad es. pulizia, mobilità, arredo urbano).
SOGGETTI BENEFICIARI FINALI
I beneficiari finali del contributo regionale, per il tramite dei Comuni Capofila sono:
- Micro e PMi del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi che si collochino in spazi sfitti, anche per attività temporanee (della durata minima di 6 mesi) a destinazione commerciale, artigianale e terziaria in aree caratterizzate da rischi di indebolimento dell’offerta commerciale;
- Aggregazioni delle imprese di cui al punto a) (società, associazioni, consorzi, reti) che svolgano servizi di riqualificazione, promozione e incoming per mantenere e portare nuovi operatori ed attività negli spazi sfitti.
I soggetti privati beneficiari finali del contributo regionale, in forma singola o aggregata, dovranno rispettare i seguenti requisiti in fase di richiesta e concessione del contributo:
- essere micro, piccola o media impresa con riferimento all’Allegato I del Regolamento UE 651/2014, del 17 giugno 2015;
- essere iscritte e attive al Registro Imprese delle Camere di Commercio;
- non trovarsi in nessuna delle situazioni ostative relative agli aiuti di Stato dichiarati incompatibili dalla Commissione europea;
- non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi situazione equivalente secondo la normativa vigente;
- avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del D. Lgs. 06/09/2011, n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia);
- svolgere l’attività di cui ai settori commercio, turismo, artigianato e servizi;
- presentare i requisiti previsti dal D. Lgs 231/2007 e successive disposizioni attuative emanate da Banca d’Italia in materia di riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
SPESE AMMISSIBILI
Le spese ammissibili all’interno degli interventi sono le seguenti:
Intervento 1. Promozione e gestione della ricollocazione di spazi commerciali e artigianali di servizi sfitti:
- spese di organizzazione e gestione delle attività volte a favorire l’incontro tra domanda e offerta anche attraverso soggetti attuatori dedicati (consorzi, associazioni, imprese);
- spese per il supporto all’avvio dell’attività concernenti interventi formativi per gli imprenditori, il personale dipendente e il personale coadiuvante (ossia familiari del titolare o del socio lavoratore che lavorino abitualmente e prevalentemente nell’impresa) per l’introduzione all’attività e il miglioramento delle competenze manageriali, linguistiche, organizzazione del punto vendita ecc.;
- se il soggetto attuatore è una MPMI le spese di organizzazione e gestione dell’attività rientrano nel computo del De Minimis di cui al successivo punto 12;
- se il Capofila è una forma aggregativa delle imprese (es. associazione di rappresentanza delle imprese, consorzi) il costo di organizzazione e gestione dell’attività rientra nel computo del De Minimis solo nel caso in cui tale attività non rientri in quelle istituzionali previste dagli statuti.
Intervento 2. Ristrutturazione degli spazi commerciali o di servizi sfitti o dismessi e interventi volti a migliorare la funzionalità, l’accessibilità e l’impatto visivo delle aree attigue ad uso pubblico:
- interventi strutturali di ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali da adibire all’attività artigianale, di vendita, turistica o di servizi fronte strada;
- miglioramento della facciata, delle insegne e delle vetrine;
- miglioramento dei servizi alla clientela o al cittadino (installazione di sistemi wi-fi gratuiti e vetrine interattive), miglioramenti delle aree attigue ad uso pubblico.
Nel limite massimo del 10% delle spese ammissibili a contributo sul valore totale del progetto, è possibile presentare spese legate ad interventi pubblici (es. opere di arredo urbano, per la mobilità dolce e la pubblica illuminazione, con attenzione all’impatto energetico e ambientale) che vedano come soggetto beneficiario diretto il Comune Capofila ove finalizzati alla riduzione di esternalità negative dell’area in cui sono presenti gli spazi sfitti oggetto del progetto.
Intervento 3. Animazione e marketing:
- spese per iniziative e produzione di materiali finalizzati alla promozione di prodotti e dell’offerta turistica, commerciali e di servizi;
- spese per qualificati allestimenti culturali, eventi creativi, di attrazione e di informazione;
- spese per interventi sulla multicanalità nella distribuzione commerciale e per il commercio elettronico, il marketing e la fidelizzazione;
- spese per eventi di animazione finalizzati allo sviluppo di reti di servizi e dell’attrattività; spese per l’immagine coordinata.
Per il Comune Capofila sono ammissibili costi di gestione, assistenza tecnica e coordinamento del Progetto nella misura massima del 4% delle spese ammissibili al contributo sul valore totale dei progetto (non possono essere ricomprese le spese del personale interno dedicato alla gestione del Progetto). Tale costo di gestione non rientra nel computo del De Minimis.
COFINANZIAMENTO PROGETTI
Il progetto complessivo dovrà essere cofinanziato dal Comune capofila del DUC che dovrà destinare risorse finanziarie pari almeno al 50% del contributo assegnato da Regione Lombardia al progetto stesso (in altri termini almeno il 25% del valore totale del progetto), comprensivo di eventuali sgravi ed agevolazioni a beneficio dei proprietari e degli operatori commerciali.
A copertura della quota comunale è possibile valorizzare la partecipazione finanziaria di altri soggetti pubblici (CCIAA, società a maggioranza o a partecipazione pubblica) che potranno aderire alla realizzazione del progetto mediante forme di intese e partenariati evidenziabili dalla proposta di progetto e formalizzati successivamente nell’Accordo di Partenariato.
Le voci di spesa dei progetti potranno essere ammesse solo se relative ad attività realizzate e a spese sostenute (giustificativi di spesa) a partire dalla data di presentazione delle proposte di progetto preliminare e fino alla conclusione degli stessi.
PRESENTAZIONE DOMANDA
La procedura si articola in due fasi.
- Presentazione proposte di progetto preliminari – fase valutativa
Questa fase prevede la trasmissione da parte dei Comuni Capofila delle proposte progettuali rispondenti ai requisiti e alle finalità di cui ai criteri stabiliti con la D.G.R. n. X/5101 del 29/04/2016 e con le modalità di cui al presente Avviso.
Le istanze dovranno essere trasmesse via pec dalle ore 10.00 del 12 luglio 2016 fino alle ore 12.00 del 15 novembre 2016.
- Fase Negoziale e presentazione del progetto definitivo
I progetti preliminari presentati nella prima fase e considerati ammissibili con apposito provvedimento del Responsabile del procedimento, verranno negoziati e sviluppati nell’ambito di un Comitato di Progetto con funzioni di coordinamento, pianificazione e controllo, composto in maniera paritetica da Regione Lombardia e Comune Capofila e presieduto da Regione Lombardia.
Il Comitato concorda il progetto definitivo con i soggetti proponenti e ne monitora in forma congiunta la sua attuazione.
In questa fase il Responsabile del Procedimento, supportato dal Nucleo di Valutazione, destina una riserva premiale pari al 10% della dotazione finanziaria distribuita nel limite massimo di 30.000 per progetto sulla base della qualità degli indicatori di risultato delle azioni previste.
La seconda fase si concluderà entro il 14 febbraio 2017 data entro la quale devono essere presentati i progetti definitivi con le stesse modalità dei progetti preliminari.
REGIME DI AIUTI
Le agevolazioni previste saranno stabilite e concesse ai beneficiari finali, con appositi provvedimenti del Comune, nei limiti previsti dal Regolamento (UE) n. 1407 del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti de minimis.